Chi è gonfio di sè non è felice (Versione latino Valerio Massimo)
Chi è gonfio di sè non è felice
versione latino Valerio Massimo traduzione libro
Libenter, versioni latine per il biennio
Cum olim Gyges, rex Lydiae magnus, armis et divitiis inflatus, Delphos venit ut Apollinem interrogaret quisnam se esset felicior (chi fosse...
Quando una volta Gige, superbo re della Lidia, opulento di armi e tesori arrivò a Delfi, a chiedere all'oracolo di Apollo chi fosse più felice di lui, il dio dalla parte più interna del santuario, parlando, antepose Aglao Psofidio al Re di Lidia.
Il povero Aglao era di Acri ma, (lett. raggiunta l'età) già vecchio, non uscì mai dai confini del suo campicello, contento per i frutti del suo piccolo campo. In verità, Apollo subito svelò come (lui) fosse arrivato alla fine della vita beata non adombrato dall'oscurità degli scrigni funerari (Apollo con il suo perspicace oracolo volle alludere senza veli al culmine della sua vita beata).
In questo modo subito rispose il dio al re, che rivendicava con insolenza la magnificenza della ricchezza: "Approvo la capanna sicura e lieta e non la casa triste per gli affanni e le preoccupazioni, approvo la poca terra, non i campi che portano terrore alla Lidia; né le armi o la cavalleria, bisognoso di spese ingenti, ma pochi buoi e cavalli, i sacrifici sono di grande utilità agli uomini che vivono tranquilli, che provvedono alla moglie e ai figli!". Così Gige, mentre desiderava travare nel dio l'approvazione incondizionata della sua vana credenza, imparò dove sia la vera, solida e sincera felicità.