versione Ulisse e la maga Circe (libenter)
(Ulisse scappò per andare da) Eolo, figlio di Elleno, al quale Giove aveva conferito il dominio sui venti.
Eolo diede spontaneamente ospitalità a Ulisse e gli donò alcuni otri pieni dei venti, ma i suoi compagni li presero, credendo che fossero pieni d’oro e d’argento, e li aprirono di nascosto, con l’intenzione di spartirsi il contenuto; e i venti volarono via. Ulisse venne risospinto da Eolo, che questa volta lo cacciò, perché la potenza divina evidentemente gli era ostile; approdò allora presso i Lestrigoni, su cui regnava Antifate ... li divorò e distrusse undici delle sue navi tranne una, con la quale Ulisse fuggì dopo aver perso i suoi compagni.
Arrivò all’isola Enaria da Circe, figlia di Sole, che con un filtro trasformava gli uomini in bestie selvatiche. Ulisse mandò da lei Euriloco con ventidue uomini, ai quali Circe tolse l’aspetto umano; tuttavia Euriloco, che per paura non era entrato, riuscì a fuggire e informò Ulisse, che si recò da solo dalla maga. Lungo la strada, però, Mercurio gli diede un antidoto e gli mostrò come ingannare Circe; quando giunse presso la maga, accettò la coppa che quella gli porgeva, ma vi versò l’antidoto, seguendo il consiglio di Mercurio; poi sguainò la spada e minacciò di ucciderla, se non gli avesse restituito i suoi compagni.
Circe allora comprese che tutto ciò non sarebbe potuto accadere senza il volere degli Dèi; e quindi, dopo aver promesso che non avrebbe più fatto nulla del genere, restituì ai compagni di Ulisse il loro aspetto originario. La stessa Circe, poi, giacque con lui e gli partorì due figli, Nausitoo e Telegono.