Homines et bestiae

Lysander, Graecus vir qui bestias omnes diligebat, maxime equis delectabatur, quos amicos non servos..."quod me maxime delectat?"

Lisandro, l'uomo Greco che apprezzava tutte le bestie, era attratto soprattutto dai cavalli, che riteneva ch'erano amici non servi degli uomini.

Egli una volta, mentre andava a Sparta per salutare un amico, mentre viaggiava, s'imbattè in un uomo disonesto, che frustava fortemente con la verga il proprio cavallo, un grande e splendido animale: dalla schiena del cavallo scorreva molto sangue; La povera bestia, che veniva legata al muro in catena e non poteva fuggire, sopportava il dolore in silenzio.

Non appena vide ciò, Lisandro, ritenendo che fosse una cosa indegna a vedersi, si accostò a quell'uomo, e presa la mano nella quale teneva la verga, lo riprese severamente dicendo che era un indomito e per nulla umano. L'altro gli disse, "Forse l'animale è tuo?

TESTO LATINO COMPLETO

Uomini e bestie

Questa è la mia bestia: perciò posso fare, ciò che mi diletta; non è forse vero che mi è lecito se voglio, frustare così questo cavallo?" Rispose Lisandro "Certamente anzi seguirò il tuo esempio, anch'io farò lo stesso!

Dopo che in verità disse tali parole, frustò fortemente a più riprese la schiena dell'uomo con il bastone, che teneva in mano. L'altro in verità gridando disse:

"Ascolta cosa fai?" Lisandro gli rispose "Cosa vuoi? questo bastone è infatti mio. Dunque non è forse vero che mi è lecito fare con questo, ciò che più mi diletta. (By Maria D. )

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