MARITVS ET VXOR
Iulius cum uxore sua in peristylo ambulat. Uxor eius est Aemilia...
Giulio passeggia con sua moglie in cortile. Sua moglie è Emilia. Giulio è il marito di Emilia. Marito e moglie passeggiano tra le colonne e le statue.
Il tetto del cortile è sorretto da alte colonne, tra le quali vi sono tre belle statue: una di Giunone, un'altra di Cupido e la terza di Venere. Giunone e Venere sono dee. Cupido è il figlio di Venere e Marte, sebbene Venere non sia moglie di Marte, ma di un altro dio, di nome Vulcano. Venere infatti è una cattiva mogli, che ama altri dei fuorché suo marito Vulcano. Marte e Vulcano sono figli di Giunone e Giove; Giunone infatti è la moglie di Giove. Ma Giove è un cattivo marito, che ama molte altre dee fuorché Giunone, sua moglie. Nessuno tra gli dei è un marito peggiore di Giove, né alcuna dea è una moglie peggiore di Venere. Tra tutti gli dei e le dee Giove è un pessimo marito e Venere una pessima moglie. Le madri di famiglia invocano Giunone, essa infatti è la dea delle matrone.
Gli amanti invocano Venere e Cupido, infatti Venere e Cupido possono suscitare l'amore nei cuori degli uomini. Cupido infatti è il dio dell'amore, e Venere, la più bella tra tutte le dee, è la dea dell'amore e della bellezza. La bellezza di Venere è lodata da tutti. Giulio è un buon marito che ama sua moglie e nessun'altra donna. Certamente Giulio è un marito migliore di Giove! Similmente Emilia è una buona moglie che ama suo marito e nessun altro uomo. Certamente Emilia è una donna migliore di Venere! Emilia chiama Giulio "ottimo uomo". Parimenti Giulio chiama sua moglie "la migliore di tutte le donne". Giulio ed Emilia sono genitori di tre figli: di due figli e di una figlia. I figli sono ancora piccoli.
Marco ha otto anni. Quinto è un bambino di sette anni. Giulia ha cinque anni. Quinto non è grande quanto Marco né tanto piccolo quanto Giulia. Quinto è più grande di Giulia e più piccolo di Marco. Marco è il più grande dei figli, Giulia la più piccola. Dieci anni fa Giulio non era un padre di famiglia, allora infatti non aveva né moglie né i figli. Giulio era un giovane di venti anni. Emilia non era una matrona, ma una fanciulla Idi diciassette anni, che abitava a Roma con i suoi genitori. La loro casa non era lontana dall'altra casa in cui Giulio abitava con i suoi genitori.
….abitiamo... magnifica, che è degna della nostra famiglia, questo peristilio (cortile), queste colonne, queste statue, questi fiori – ogni giorno mi rallegrano.
O Giulio quanto siamo fortunati ora! Quanto è l'amore degli dei verso di noi! Giulio: è come dici tu Emilia, dieci anni prima abitavamo con i nostri genitori, noi stessi non eravamo ancora genitori e non avevamo una famiglia. Tu ed i tuoi genitori eravate poveri, abitavate in una casa angusta e non avevate alcuna tenuta e tuttavia io ti amavo.... Emilia: Perché io ragazza molto povera ero amata da te, un ragazzo molto ricco?
Giulio dando di nuovo un bacio ad Emilia: “Tu eri amata da me” dice “perchè eri la più bella di tutte le ragazze romane, quasi tanto avvenente quanto Venere stessa!”. Emilia: Forse sono meno bella oggi di quanto ero allora? Giulio guardando (participio di intŭĕor) attentamente il volto della moglie ”Certamente” dice sei una matrona tanto bella quanto lo eri da ragazza, Emilia mia, tutti elogiano la tua bellezza. Poi osservando davvero il suo aspetto: “Ma sei meno gracile di allora; a quel tempo infatti eri più gracile di questa statua di Venere.
Emilia esamina la statua di Venere il corpo della quale è più piccolo e più gracile di quello suo stesso/del suo stesso corpo. Certamente oggi non sono così gracile – dice – ma perché pensi che io sia diventata più grassa? Giulio risponde ridendo “perché ora mangi un cibo migliore di quello che mangiavi a quel tempo!