Somivm Scipionis Cursus stellarum
Cicerone lingua latina per se illustrata
Quam cum magis intuerer, "Quaeso" inquit Africanus, "quosque humi defixa tua mens erit? Nonne aspicis quae in tempia veneris?, ,, , Nam ea quae est media et nona, Tellus, neque movetur et infima est et in eam feruntur omnia nutu suo pondera. "
Quando io la fissavo di più, l'Africano (mi) disse: " posso sapere fino a quanto la tua mente sarà fissa sulla terra?
Forse non vedi in quali templi sei arrivato? Tutte le cose (dell'universo) sono connesse in 9 orbite, o meglio sfere, delle quali una sola è celeste, l'ultima, che abbraccia tutte le altre, lo stesso dio sommo che tiene insieme e racchiude le altre; in questo sono fissi quegli eterni corsi delle stelle che vengono messi in movimento. A questo sono soggetti i sette che si muovono indietro con moto contrario a quello del cielo.
Tra questi possiede l'unico cielo quella che in terra chiamano 'Saturnia'. Poi c'è quel fulgore propizio e salutare al genere umano che è detto 'Giove'; poi quello rosseggiante e orribile che sulla terra chiamate 'Marte'. Quindi il Sole, guida, capo e moderatore delle altre stelle, mente e principio ordinatore del mondo, occupa quasi al di sotto la regione mediana con così tanta grandezza da illuminare e riempire tutte le cose con la sua luce. Seguono costui come compagni l'una orbita di Venere, l'altra di Mercurio, e nell'ultimo si muove la Luna, illuminata dai raggi del sole. Ma sotto non c'è niente, se non mortale e caduco - tranne le anime date al genere degli uomini per dono degli dei; sopra la Luna vi sono tutte le cose eterne.
Infatti quella che è al centro e nona, la Terra, non si muove ed è l'ultima e tutti i pesi sono attratti a lei al suo cenno.