Quidam satyrus qui hominis amicus fieri volebat cum eo foedus ...

Un satiro, che voleva diventare amico di un essere umano, stringe con lui un patto di amicizia.

Un giorno, in inverno, mentre fanno un viaggio insieme, l'uomo, a causa del freddo pungente, porta alla bocca le dita delle mani e soffia. Il satiro, stupito, chiede all'uomo la ragione del gesto e quello risponde: "Le mie dita, se non le riscaldo con l'alito, congeleranno". Verso sera, stanchi per il cammino, giungono ad una osteria e si siedono ad una tavola apparecchiata con cibi squisiti: allora l'uomo, poiché i cibi erano bollenti, portava il cibo alla bocca e ci soffiava sopra.

Il satiro, stupefatto, chiede di nuovo all'uomo la causa del gesto e il compagno risponde:

"I cibi sono troppo caldi, e se non li raffreddo con l'alito, non li potrò mangiare". Allora il satiro, pieno di spavento, esclama: "Non voglio più essere tuo amico, poiché da un'unica tua bocca escono sia il caldo che il freddo.

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