Xerses, cum bellum contra Graecos a patre Dareo coeptum renovaturus esset, magnum exercitum conscribebat ingentemque classem parabat terra marique pugnaturus. Tum Demaratus Lacedaemonius ...

Serse, poiché era intenzionato a riprendere la guerra contro i Greci incominciata dal padre Dario, arruolava un grande esercito e preparava una cospicua flotta, intenzionato a combattere sia in mare, sia sulla terraferma.

A quel punto lo Spartano Demerato, che trascorreva il proprio esilio presso Serse, ma che tuttavia perseverava nell'amore per la patria, quando venne a conoscenza dei piani di guerra di Serse, al fine di avvertire gli Efori del grave pericolo, si avvalse di un astuto stratagemma:

infatti scrisse da cima a fondo su delle tavolette di legno tutti i preparativi di guerra che il re aveva intenzione di predisporre di nascosto, poi nascose le parole facendovi colare sopra della cera. Quindi affidò ad uno schiavo fidato le tavolette, il quale, eludendo le guardie, uscì dal palazzo e si recò a Sparta, dove consegnò le tavolette agli Efori. A Sparta, il fatto suscitò lunghe discussioni: infatti gli Efori, poiché non vedevano nessuna parola sopra le tavolette, non sapevano risolvere la questione e quindi avevano rimesso la cosa al giudizio del popolo.

Alla fine una certa donna, nata da una stirpe umile, ma fornita di acuta intelligenza, scoprì lo stratagemma di colui che aveva scritto: allora gli Efori grattarono la cera dalle tavolette e lessero tutti i piani di guerra del re Serse.

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