Il poeta Tibullo descrive la lustratio fundi
Tibullus poeta ruris deos sic orabat :"Bacche,veni,dulcisque tuis r cornibus uva pendeat,et spicis empora cinge ...
Il poeta Tibullo pregava così gli dei campestri: "Vieni, Bacco, dalle tue corna penda la dolce uva, e tu Cerere, cingi le tempie con le spighe!
In questo giorno sacro riposi la terra, riposi il contadino e, appeso il vomere, cessi la greve fatica!
Sciogliete i lacci dai gioghi! Stiano ora i buoi nei pressi della colma mangiatoia con il capo coronato! Sia tutto in onore del dio! Non osi alcuna fanciulla lavorare il penso con le mani! Piacciano le vergini agli dei: venite con una veste candida e con le mani pure prendete l'acqua dalla fonte!
Dei patri, purifichiamo i campi, purifichiamo i contadini; scacciate i mali dalle nostre terre!"