La mensa d'oro (Versione latino Valerio Massimo)

La mensa d'oro
Versione latino Valerio Massimo traduzione libro
Cotidie Legere pagina 247 Numero 17
Cotidie discere pagina 296 numero 188 e
lingua Mater pagina 413 numero 245

A piscatoribu ps in Milesia regione everriculum trahentibus quidam iactum emerat....

Nella regione di Mileto un tale aveva comprato una rete buttata dai pescatori mentre la tiravano su. Quindi essendo venuta fuori una tavola d'oro di gran peso, sorse una lite, perché costoro affermavano di aver venduto la cattura dei pesci, costui, indotto, riteneva che egli aveva acquistato la ricchezza.

Perciò la questione, per l'originalità della cosa e la quantità del denaro, fu chiesta al popolo, e parve giusto che fosse consultato Apollo Delfico a chi mai dovesse essere consegnatala tavola.

Il dio replicò che doveva esser consegnata a colui che superava gli altri in saggezza. Allora gli abitanti di Mileto, tutti consenzienti, diedero la tavola a Talete;

costui la cedette a Biante, Biante a Pìttaco, questi di nuovo ad un altro, e di seguito attraverso il giro di tutti e sette i sapienti infine arrivò a Solone, che trasferì sia il titolo della più grande saggezza sia il premio allo stesso Apollo.

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