Non bisogna offendere gli elettori - Lingua Mater
Valerio Massimo Lingua mate
P. Scipio Nasica, togatae potentiae clarissimum lumen, qui consul Iugurthae bellum indixit, ...
Publio Scipione Nasica, il più fulgido esempio del potere politico togato, che era un candidato, che da console dichiarò guerra a Giugurta, che represse con la forza della sua autorità molte e perniciose sedizioni, che fu principe del senato per molti anni, non fu solo uomo di grande ingegno e di insigne virtù, ma anche di indole scherzosa e troppo faceta. Infatti assai giovane aspirando per la prima volta all'edilità curule, per le inopportune facezie aveva subito nei comizi un grave insuccesso elettorale. Mentre infatti passeggiava nel foro, si imbatté per caso in un contadino che gli chiese perché si sarebbe fatto edile.
Allora Nasica, avendo risposto cortesemente, secondo il costume dei candidati strinse alquanto fortemente le mani del contadino, indurite dal lavoro campestre, e scherzando gli chiese se fosse solito camminare con le mani. Questa battuta, sentita da quelli che erano presenti, si diffuse presso il popolo e procurò a Scipione il motivo dell'insuccesso politico: infatti tutte le povere genti campestri, credendo che le fosse stata biasimata da lui la povertà, sfoderarono la loro ira contro la sua offensiva spiritosaggine e attribuirono i loro voti ad un altro candidato.
Dunque la nostra città richiamando le indoli dei nobili giovani dall'insolenza rese per le cariche grandi ed utili cittadini e, non sopportando che venissero colpiti dai buffoni, aggiunse il debito peso dell'autorità.