Un tradimento imperdonabile - Plinio il Giovane

lingua mater corso di latino esercizi 2 pagina 136 numero 13 Plinio il Giovane

CAIO PLINIO INVIA I SUOI SALUTI AL CARO SETTICIO CLARO. Salve, amico, prometti di venire a cena e non ti fai vedere!

Ascolta il mio verdetto: mi rifonderai le spese fino all’ultima lira, e bada che non sono state piccole. Avevo già fatto apprestare: un piatto di lattuga a testa, tre lumache e due uova cascuno, una focaccia di spelta accompagnata da vino melato e da neve (infatti dovrai mettere in conto anche questa, anzi questa prima di tutto, dato che si è consumata nel vassoio), delle olive, delle barbabietole, zucchini, cipolle ed altre mille portate non meno succulente.

Avresti acoltato degli attori che interpretassero qualche scena di commedia, o un lettore, o un suonatore di lira, oppure – guarda come io sono splendido – tutti costoro insieme. Tu invece hai preferito, in casa di uno sconosciuto qualunque, le ostriche, le vulve di scrofa, i frutti di mare e le ballerine di cadice. me la pagherai, non ti dico ancora come; mi hai trattato proprio male: hai fatto un dispetto non so se anche a te, a me certamente, ma sì, anche a te. Quanto avremmo scherzato, riso, discusso seriamente!Tu puoi cenare con maggiore sfarzo in casa di molti, ma da nessuna parte con più giocondità, naturalezza, spontaneità.

Insomma, prova e se in seguito non presenterai le tue scuse agli inviti altrui, presentale sempre ai miei! Stammi bene.

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