Liquere hoc tibi Lucili scio neminem ...

Oh Lucilio, so che a te questo è chiaro, che nessuno può vivere felicemente, e neppure in maniera sopportabile, senza dedizione alla saggezza, e che una perfetta saggezza rende la vita felice.

Oh Lucilio, tu non hai bisogno di molte parole con me: io capisco che tu sei molto migliorato. Io so da dove vengano le cose che scrivi, non sono simulate, né mascherate. Ti dirò tuttavia cosa io pensi: riguardo a te io ho speranza, non ancora fiducia.

E voglio che anche tu faccia lo stesso: non devi credere subito e facilmente a te stesso. Frugati, scrutati variamente e osservati; prima di tutto il resto chiediti questo: se tu abbia fatto progressi nella filosofia oppure nella vita vera e propria. La filosofia non è uno stratagemma per piacere al popolo, né fatto per l'ostentazione. Non risiede nelle parole, ma nei fatti. E non si utilizza a questo scopo, affinché le giornate trascorrano con piacere, o affinché si allontani la nausea per l'inattività:

essa educa e forma lo spirito, dà ordine alla vita, governa gli atti, mostra cosa si deve e cosa non si deve fare, siede al timone e dirige la rotta tra i dubbi di coloro che sono incerti.

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