Meleagro.

È piacevole leggere le storie degli antichi poeti. Altea generò Meleagro da Eneo, re dell'Etolia.

Improvvisamente a palazzo comparvero le Parche e predissero le sorti a Meleagro: Cloto disse che sarebbe stato nobile, Lachesi (che sarebbe stato) forte; Atropo esaminò un tizzone ardente nel fuoco e disse che egli sarebbe rimasto vivo tanto a lungo fino a quando quel tizzone sarebbe rimasto intatto. Dopo che la madre Altea ebbe udito ciò, balzò fuori dal letto, spense il tizzone e lo conservò accuratamente in uno scrigno.

Un giorno Diana, sdegnata poiché Eneo non aveva compiuto per lei i sacri riti annuali, inviò un cinghiale di straordinaria grandezza affinché distruggesse il territorio Calidonio: Meleagro, insieme a dei giovani scelti della Grecia, lo uccise e regalò la sua pelle alla vergine Atalanta. Ma i fratelli di Altea la rivendicavano per sé; dopo che Atalanta ebbe supplicato la lealtà di Meleagro, quello intervenne e antepose l'amore alla parentela e uccise i suoi zii. La madre Altea, quando venne a sapere che suo figlio aveva compiuto una così grande scelleratezza, memore dell'ammonimento delle Parche, tirò fuori il tizzone dallo scrigno e lo lanciò nel fuoco: in quel modo uccise il figlio.

Invece, le sue sorelle in lacrime, per volontà degli dei furono trasformate negli uccelli che sono chiamati Meleagridi (galline faraone).

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