Miser Catulle desinas ineptire ...
Povero Catullo, smetti di fare sciocchezze (ineptire da ineptia) e giudica perduto ciò che vedi che si è spento, per te un tempo splendettero candidi soli, quando accorrevi dove ti portava la fanciulla da noi amata tanto quanto non sarà amata nessuna (nessun'altra).
Allora lì accadevano molte cose allegre, che tu desideravi e la fanciulla non disdegnava.
Per te davvero brillarono candidi soli. Ormai lei non vuole più; e tu pure – impotente – non desiderare, non inseguire colei che ti rifugge, e non vivere infelice, Ma, con animo risoluto sopporta, resisti! Addio fanciulla. Ormai Catullo resiste, e non ti cercerà né ti supplicherà contro la tua voglia: ma tu ti rammaricherai, quando non ti avrà cercato nessuno.
Guai a te, sciagurata! Che vita ti resta? Ora chi ti verrà vicino? A chi apparirai bella? Chi amerai ora? Di chi dirai di essere? Chi bacerai? A chi morderai le labbra? Ma tu, Catullo, ostinato, resisti.