Pregi della vita rustica.
Ai tempi antichi nei campi c'erano i senatori, vale a dire gli anziani, come L. Quinzio Cincinnato, il quale fu nominato dittatore mentre arava il suo campicello.
Dalla fattoria venivano mandati a chiamare in senato anche Manio Curio Dentato e gli altri vecchi, e la loro vecchiaia non fu davvero triste, poiché si dilettavano con la coltivazione dei campi. La loro vita nei campi fu felice, e non soltanto grazie al dovere – infatti la coltivazione dei campi è opportuna all'intera razza degli uomini, – ma anche grazie al divertimento, del quale ho parlato e all'abbondanza e alla sazietà di tutte le cose le quali sono indirizzate non solo all'alimentazione degli umini ma anche al culto degli dei.
Infatti è sempre piena la cella vinaria olearia e anche la dispensa del padrone coltivatore valido e costante, e tutta la villa è ricca, infatti abbonda di maiali, capretti, agnelli, galline, latte, formaggio, miele.
I contadini soprannominarono l'orto la seconda dispensa e avevano reso piacevole le loro vita anche con l'uccellagione e la caccia. Infine la vecchiaia era piacevole infatti i vecchi si riscaldavano o con l'esposizione al sole o con il fuoco, oppura viceversa si rinfrescavano in maniera salutare con le ombre e con le acque.