Ricordi di scuola.
Io da fanciullo pregai te, o Dio, mio aiuto e rifugio e la tua benevolenza. Infatti piangevo per questo, poiché nella scuola spesso venivo percosso e le mie piaghe venivano derise dagli uomini più grandi e anche dai miei genitori:
quelli infatti certamente non desideravano per me alcun male, ma le frustate dei miei maestri furono allora per me un grande e grave male. Quelle piaghe spaventarono sempre gli allievi e ancora oggi li atterriscono, ma i nostri genitori ridevano di quei tormenti con i quali noi fanciulli venivamo umiliati dai maestri.
Noi discepoli temevamo quelle cose ma sbagliavamo per colpa nostra, perché di tanto in tanto scrivevamo in maniera errata sulle tavole cerate oppure leggevamo male le storie, oppure traevamo un profitto troppo scarso dalla scuola.
Molto spesso nelle antiche scuole dei Romani i giovani furono frustati e umiliati dai loro maestri.