Arione e il delfino - LITTERA LITTERAE versione latino
Arione e il delfino
versione di latino di Gellio
traduzione dal libro LITTERA LITTERAE
Arion Corinthius omnes fidium cantu delectavit. Corintho, ut narrant, in Siciliam atque Italiam venit, ubi arte sua ingentem quaestum fecit....
Arione il Corinzio dilettò tutti con il suono della cetra. Da Corinto, come narrano, giunse in Sicilia ed in Italia, dove si procurò un grande guadagno con la sua arte. In seguito decise di ritornare a corinto e si imbarcò.
Durante il viaggio i marinai rubarono ad Arione il denaro e gli prepararono un'imboscata. Allora Arione si accorse della cosa e pregò così i marinai : "dinanzi alla mia rovina, ascoltate i soavi canti dello sventurato Arione!" quelli cedettero alle preghiere e Arione sulla poppa della nave, vestito secondo l'uso, cantò: ma improvvisamente si gettò nell'abisso.
I marinai abbandonarono il cantore tra le onde e non dubitarono della morte di Arione.
In quel momento invece una nuova e straordinaria cosa avvenne : un delfino, che il canto aveva attratto alla nave, mise sul dorso Arione e lo trasportò incolume nel corpo e nell'equipaggiamento nella terra laconica.