I vantaggi della vita in campagna (Versione latino Plinio il Giovane)

I vantaggi della vita in campagna
versione latino Plinio il Giovane
Littera Litterae 2C pagina 304 numero 6

Me interrogas: -Hodie quid egisti?- Respondeo: -Sponsalia aut nuptias frequentavi, ille me ad signandum testamentum rogavit, ille in...

Mi chiedi: “Cosa hai fatto oggi?” Io rispondo: “Ho partecipato ad un bacchetto e ad un matrimonio, quello mi ha pregato di firmare il testamento, quell’altro di patrocinarlo in tribunale, quell’altro ancora mi voleva in una riunione” Le stesse cose che fai ogni giorno sembrano inutili, molto di più se ti sarai ritirato a vita privata. Proprio allora il ricordo si fa avanti: “Quanti giorni inutili ho speso in cose inutili!”. Cosa che mi accade da quando nella mia tenuta di Laurento o leggo o scrivo qualcosa.

Non mi rincresce di non aver sentito nulla, né di non aver detto nulla. Non sono incoraggiato da alcuna speranza né da alcun timore, non sono turbato da alcun rumore. Parlo soltanto con me e con i miei libri. Oh vita giusta e sincera! Oh dolce e onesto ozio quasi più bello di ogni occupazione!

Oh mare, oh spiaggia! In quante cose vi imbattete, quante cose andate dicendo! Perciò abbandona anche tu questo strepito e questo effimero affannarsi ([discursum) e queste inutili attività e dedicati agli studi o all’ozio. E’ meglio essere oziosi che non far nulla.

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