Simonide (VERSIONE latino - littera Litterae)
da Littera litterae
Simonide, famoso poeta, un giorno cenava presso Scopa, uomo nobile e ricco, il quale poco prima aveva riportato grande gloria in una sfida di pugili.
Durante il banchetto, il poeta, con suprema gioia degli ospiti, recita un illustre componimento poetico in lode del vincitore, secondo la tradizione dei poeti, canta pure grandi cose in lode di Castore e Palluce (i Dioscuri).
Il componimento poetico non piace a Scopa e l'uomo dice al poeta : "donerò metà della ricompensa alla tua opera, il resto chiedilo ai tuoi eroi che tanto quanto me hai lodato". Poco dopo un servo annuncia: " due giovani chiamano fuori Simonide ". Il poeta obbedisce al messaggio ma davanti alla porta non vede nessuno.
Volge gli occhi dietro e scorge un ingente rovina : infatti la sala da pranzo dove Scopa era con gli amici, improvvisamente cede. Muore Scopa con tutti gli ospiti; straordinariamente il famoso poeta si salva.