Versione umanità di Pisistrato - Littera Litterae
prime parole: Pisistratus, cum adulescens quidam amore filiae eius virginis accensus in publico obviam sibi factam osculatus esset... ultime parole: his tamen factis abunde se posteritati commendasset
Pisistrato, tiranno ateniese, essendo che un giovine innamorato di sua figlia, le era corso incontro e l'aveva baciata pubblicamente, mentre la moglie lo istigava a condannare a morte il giovane, rispose:
"Se uccideremo coloro che ci amano, che faremo con coloro che ci odiano?". Pochissime volte un parlare assennato è stato udito provenire dalle labbra di un tiranno. In questo modo, (il tiranno) perdonò l'offesa fatta alla figlia, e, in modo molto più degno di lode, una (offesa fatta) nei propri confronti. Una volta durante un banchetto, angustiato da rimbrotti senza fine dall'amico Trasippo, tale che l'avresti creduto una guardia del corpo biasimata dal suo tiranno, riuscì a non alterare né l' animo né il tono della voce. Anzi, cominciò a trattenere con modi familiari (l'amico Trasippo)
ch'era in procinto di andarsene, preoccupandosi che quello si fosse sottratto agli insulti troppo presto per la paura. Trasippo, sopraffatto dalla foga di una molesta ubriachezza, arrivò a sputargli in viso: eppure non riuscì ad incorrere nella sua vendetta. Quello (Pisistrato) anzi frenò i propri figli, desiderosi di rimediare alla lesa maestà paterna.
Il giorno dopo, volendo Trasippo autopunirsi con la morte, (Pisistrato) si recò da lui e, promettendogli che sarebbero rimasti allo stesso grado di amicizia, lo fece desistere dal proposito. Se non avesse fatto null'altro degno d'onore e di memoria, già solo questi fatti si sarebbe consegnato abbondantemente alla posterità.