Amicitiae iudicandae sunt cum aetas corroborata et iam confirmata ...
Le amicizie sono da giudicare quando la personalità è ormai matura e definita, e se qualcuno, da giovane, fu appassionato di caccia, o di gioco della palla, non deve sempre amare coloro che, provvisti della medesima passione, egli amava all'epoca.
In caso contrario, le amicizie non possono perdurare stabili. Infatti, abitudini differenti comportano interessi differenti, la diversità dei quali spezza le amicizie; per nessun'altra ragione gli onesti non possono essere amici per i disonesti, e i disonesti non possono esserlo per gli onesti, se non perché la distanza di abitudini e di interessi tra loro è tanto grande quanto può essere.
In maniera corretta, si può suggerire anche questo nelle amicizie: che una amore incontrollato non impedisca i grandi successi degli amici! Infatti Neottolemo non avrebbe potuto conquistare Troia, se avesse ascoltato Licomede, il quale, con molte lacrime, voleva impedire la sua spedizione.
E, spesso, accadono fatti importanti, i quali impongono un allontanamento dagli amici; e colui che vuole impedire quelli perché non sopporta la nostalgia dell'amico, è debole e delicato, e, per quella ragione, scorretto nell'amicizia.