Apud Mundam divus Iulius, cum silvam caederet ut castra poneret, iussit arborem ...

Nei pressi di Munda il divino Giulio, mentre tagliava un bosco al fine di collocare l'accampamento, ordinò che un albero di palma lì trovato fosse risparmiato, come auspicio di vittoria.

La chioma di questo albero, in pochi giorni, si sviluppò al punto che non solo eguagliò il fusto, ma addirittura lo ricoprì e si riempì di nidi di colombe, anche se quel genere di uccelli evita il fogliame duro e aguzzo. Scosso da questo portento, il divino Giulio non volle che gli succedesse nessun altro se non il nipote della sorella.

Ad Apollonia, Augusto era salito con Agrippa sulla terrazza del matematico Teogene. Poiché il matematico aveva preannunciato ad Agrippa cose grandi e quasi incredibili, Augusto non volle rendere noto il suo oroscopo, affinché non si fosse scoperto da meno. Dopo che, tuttavia, dopo molte esortazioni, ebbe reso note controvoglia e in maniera dubbiosa quelle cose, Teogene sobbalzò e lo venerò.

Presto Augusto ebbe una fiducia tanto grande nel destino, che divulgò il proprio oroscopo e coniò il sesterzio d'argento con l'effigie della costellazione del Capricorno, sotto la quale nacque.

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