Dum certamen committitur, Pyrrhus, Epiri rex, vulneratus est, elephanti interfecti ...
Mentre veniva ingaggiata la battaglia, Pirro, il re dell'Epiro, venne ferito, gli elefanti vennero abbattuti, vennero uccisi ventimila nemici e solo cinquemila Romani.
Tuttavia, Pirro venne ricacciato a Taranto. Dopo un anno, contro il re dell'Epiro venne inviato Gaio Fabrizio. In quell'occasione, dal momento che Gaio ed il re avevano gli accampamenti vicini (tra loro), il medico di Pirro, durante la notte, si recò dal Romano, e gli promise l'assassinio di Pirro per mezzo del veleno.
Ma Fabrizio ordinò che quello fosse riportato in catene al suo padrone, e, a Pirro, disse le cose che il medico aveva promesso contro la vita (lett. : "la testa") di lui. Allora il re, meravigliato, disse:
Si devia Fabrizio dall'onore più difficilmente di quanto non si devii il sole dal suo corso.