Galli sunt staturae celsae, candido colore, coma rutila, oculorum torvitate terribiles, avidi iurgiorum et admodum insolentes ...
I Galli sono di alta statura, di carnagione chiara, di capigliatura riccia, e spaventosi per la crudeltà degli occhi, desiderosi di litigi e fortemente provocatori.
Tuttavia, sono tutti lavati con mirabile accuratezza e puliti; né gli uomini, né le donne, anche se poveri, indossano brandelli di stracci. Ogni età è adatta alle armi: portano alla battaglia i vecchi e i giovani, e disprezzano con il medesimo coraggio i pericoli della guerra.
Però sono golosi di vino, e talvolta, gli uomini di umile condizione vagano qua e là, simili a dei folli. I territori dei Galli, in particolar modo quelli limitrofi all'Italia, giungono poco alla volta sotto l'impero dei Romani.
All'inizio li attacca Fulvio, poi, con piccole battaglie, li indebolisce Sestio, alla fine li soggioga Fabio Massimo. Tuttavia, Cesare assoggetta l'intera Gallia dopo le vicendevoli stragi di una guerra decennale.