Graecorum copiae frustra obsident Troiam, quae ab incolis audaciter defenditur ...
Le truppe dei Greci assediano invano Troia, che viene coraggiosamente difesa dagli abitanti;
dunque la città sostiene l'impeto (cioè: "l'attacco"). Ma i Greci escogitano un inganno: costruiscono un cavallo, mettono degli uomini nel ventre del cavallo, e sul suo fianco scrivono: Lasciamo il cavallo per la dea Minerva, protettrice di Troia. Quindi i Greci fingono la fuga su un'isola vicina, ed abbandonano il cavallo sulle coste di Troia.
I Troiani non temono l'inganno dei Greci, ed esultano per la gioia; il cavallo viene immediatamente ammesso all'interno delle mura di Troia, e viene portato al tempio di Minerva. Per la fuga dei Greci, i Troiani sacrificano molte vittime agli dèi, e festeggiano la vittoria.
Durante la notte, mentre i Troiani dormono, i Greci scendono giù dal cavallo, uccidono le sentinelle, ed aprono le porte di Troia. I compagni corrono alle porte ed irrompono nella città; scagliano immediatamente delle fiaccole, e per mezzo delle fiamme, distruggono Troia.