Hirundo lusciniae soror erat atque vocem canoram habebat, non hodiernum ...
La rondine era la sorella dell'usignolo, e possedeva una voce intonata, non l'attuale verso acuto e spiacevole.
Le due sorelle vivevano sempre nei campi, e, con canti allegri, specialmente al sorgere e al tramontare del sole, allietavano pastori ed contadini. Ma la rondine era arrogante, e così, un giorno, disse all'usignolo: Ormai non diffonderò più insieme a te canti straordinari per le orecchie di agricoltori rudi e campagnoli.
Volerò in una magnifica città, e diletterò con il mio dolce canto gli animi educati dei cittadini. Abbandonò i campi e le piante, e, piena di fiducia, volò in una città vicina. Sopra i tetti delle case, sopra i lunghi porticati, e sopra gli alti archi, diffondeva spesso il suo verso. Ma gli abitanti della città, a causa del fracasso delle strade, e del vociare del Foro, non prestavano ascolto (lett. : "non porgevano le orecchie") alla voce dell'uccello orgoglioso.
Dunque, la rondine oggigiorno, dopo molti sforzi vani, tace, e non fa mai uso della (sua) inutile abilità.