In Aulidem cum Graecorum navibus exercituque convenit Mycenarum rex ...
Agamennone, il re di Micene, comandante della spedizione contro Troia, si riunì nell'Aulide con le navi e con l'esercito dei Greci.
Un mare tranquillo tratteneva le navi nel porto di fronte alle coste dell'Aulide, poiché, una volta, Agamennone uccise una cerva sacra ad Artemide; perciò la dea, adirata con il re, allontanava i soffi dei venti, ed impediva ai Greci la partenza.
A quel punto, su consiglio dell'indovino Calcante, i Greci organizzarono il sacrificio di Ifigenia, la figlia del re. Con la finzione di un matrimonio, dalla città di Micene la fecero venire nell'accampamento dell'Aulide, e la misero sull'altare. Ormai il sacerdote cominciava a compiere il sacrificio, ma Artemide trattenne la mano di lui: la dea inviò una nube, e, al posto di Ifigenia, mise una cerva.
I Greci, alla fine, poterono lasciare il porto, e, senza indugio, grazie ai venti favorevoli, si diressero in Asia.