La storia di Filottete: seconda parte
Tandem a deis illae Philoctetae preces auditae sunt. Nam Graecorum …
Alla fine, quelle preghiere di Filottete vennero ascoltate dagli dei. Infatti, ai comandanti dei Greci, vennero riferite dai sacerdoti queste parole di un oracolo: Senza l'arco e le frecce di Ercole, i Troiani non verranno mai sconfitti, e la città non verrà mai distrutta.
A quel punto, in qualità di portavoce, vennero inviati a Lemno Ulisse e Diomede, con una rapida nave, tuttavia Filottete rifiutò con parole aspre le condizioni della pace: O compagni infidi, con un vergognoso tranello, voi avete abbandonato me in codesta isola spaventosa, tra le belve delle selve e uccelli rapaci: non tornerò mai a Troia insieme al vostro esercito.
Ma, improvvisamente, Ercole discese dal cielo: egli calmò la collera di Filottete e, per mezzo di un portento straordinario, guarì la ferita dell'arciere.
A quel punto, quello ritornò a Troia, e, per mezzo dell'arco e delle frecce di Ercole, uccise Paride e molti altri eroi Troiani, e, grazie al valore di lui, Troia venne conquistata.