Tandem a deis illae Philoctetae preces auditae sunt. Nam Graecorum ...

Alla fine, quelle preghiere di Filottete vennero ascoltate dagli dei. Infatti, ai comandanti dei Greci, vennero riferite dai sacerdoti queste parole di un oracolo: Senza l'arco e le frecce di Ercole, i Troiani non verranno mai sconfitti, e la città non verrà (mai) distrutta.

A quel punto, in qualità di portavoce, vennero inviati a Lemno Ulisse e Diomede, con una rapida nave, tuttavia Filottete rifiutò con parole aspre le condizioni della pace: O compagni infidi, con un vergognoso tranello, voi avete abbandonato me in codesta isola spaventosa, tra le belve delle selve e uccelli rapaci: non tornerò mai a Troia insieme al vostro esercito.

Ma, improvvisamente, Ercole discese dal cielo: egli calmò la collera di Filottete e, per mezzo di un portento straordinario, guarì la ferita dell'arciere.

A quel punto, quello ritornò a Troia, e, per mezzo dell'arco e delle frecce di Ercole, uccise Paride e molti altri eroi Troiani, e, grazie al valore di lui, Troia venne conquistata.

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