Pene d'amore

Il servo Pseudolo: "Padrone, perché taci? Di cosa hai paura? Ti tormenta una grande preoccupazione.

Neccessità mi impone di chiedertelo. Rispondi a me: perché tu spossato ormai da molti giorni porti con te le tavolette, che lavi con molte lacrime, e non mi rendi partecipe della tua decisione?

Informami: ti aiuterò con un'opera o un buon consiglio". Il giovane Calidoro: "Sono infelice, oh Pseudolo. Venere mi tiene in suo potere e in sua signoria.

Prendi le tavolette: ti racconteranno la mia tristezza". Pseudolo: "Dunque leggo: Fenicia, in lacrime, saluta te Calidoro, mio amante, e chiede a te la salvezza".

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