Plinio davanti al sepolcro trascurato di Virginio Rufo - Versione Methodos
Cum venissem in socrus meae villam Alsiensem...
Essendo giunto nella villa di Alsio di mia suocera, che una volta fu di Virginio Rufo, questo stesso luogo mi rinnovò non senza dolore il rimpianto di quell'ottimo e insigne uomo. Era infatti abituato ad abitare questo luogo appartato e anche a chiamarlo il nido della sua vecchiaia.
Dovunque mi voltavo, il mio animo, i miei occhi (il mio sguardo) lo ricercavano.
Volli anche vedere il sepolcro di costui, e mi dispiacque di averlo visto. È infatti ancora incompiuto: non per la difficoltà dell'opera, che è modica e piuttosto esigua, ma per l'inerzia di colui, a cui è stata affidata la cura. L'indignazione con una grandissima commiserazione ha colmato il mio animo, vedendo, che dopo dieci anni dalla morte, le reliquie di quell'uomo giacevano senza titolo e senza nome, grazie alla cui memoria la gloria riempie l'intero universo.
(By Maria D. )
Versione tratta da Plinio il Giovane