Annibale sconfigge ripetutamente gli eserciti romani
Hannibal conflixerat apud Rhodanum cum P. Cornelio Scipione consule eumque pepulerat …
Annibale si era scontrato con il console P. Cornelio Scipione presso il Rodano, e lo aveva respinto.
Combatté con costui medesimo a Clastidio, nelle vicinanze del Po, e lo mise in fuga ferito. Per la terza volta il medesimo Scipione si mosse contro di lui presso il Trebia, insieme al collega Tiberio Longo. Annibale si scontrò con costoro, e li sconfisse. Da lì, attraverso il territorio dei Liguri, oltrepassò l’Appennino e giunse in Etruria.
Durante questa marcia venne colpito da una grave malattia degli occhi e in seguito non utilizzò mai più l’occhio destro altrettanto bene. Anche se era afflitto anche allora da questo stato di salute, e veniva trasportato in lettiga, accerchiò con un agguato il console C. Flaminio nelle vicinanze del Trasimeno e lo annientò insieme all’esercito.
Da quel luogo giunse in Apulia, presso Canne. Qui gli andarono incontro i due consoli C. Terenzio e L. Emilio. In un’unica battaglia mise in fuga gli eserciti di entrambi, uccise il console Paolo e molti ex consoli, e tra costoro Cn. Servilio Gemino.