Mitto amicitias quae ad senectutem usque firmissime durant sensum ipsum autem ...
Tralascio le amicizie che durano indissolubilmente fino alla vecchiaia; quel senso stesso, inoltre, che si definisce "comune", dove lo imparerà il futuro oratore dopo che egli si sarà isolato dalla vita aggregata, che è naturale non solamente per gli esseri umani, ma persino per gli animali privi di parola? Aggiungi il fatto che, a casa, egli può imparare le sole cose che saranno insegnate proprio a lui, a scuola anche quelle che saranno insegnate agli altri.
Sentirà ogni giorno che molte cose vengono approvate, e molte vengono corrette; gli gioverà la pigrizia rimproverata di qualcuno, gli gioverà l'impegno elogiato (di qualcun altro); dalla lode verrà risvegliato il desiderio di emulazione, egli giudicherà vergognoso essere inferiore ad un proprio coetaneo, bello aver superato i più bravi.
Tutte queste cose infervorano gli animi, e, sebbene l'ambizione di per sé sia un difetto, (tuttavia) essa è spesso fonte di virtù.