Sed cum Romae mutati consules essent Marius Marii filius ac Papirius Carbo consulatum ...
Ma, dopo che a Roma furono stati cambiati i consoli, e Mario, figlio di Mario, e Papiro Carbone ebbero assunto il consolato, Silla combatté contro Mario il giovane, e, uccisi quindicimila soldati di quello, ne perdette quattrocento dei propri.
Poi entrò addirittura a Roma. A Preneste, inseguito Mario, figlio di Mario, lo assediò e lo obbligò a darsi la morte. Ebbe di nuovo uno scontro durissimo contro Lamponio e Carinate, comandanti di parte Mariana, presso porta Collina.
Raccontano che in quella battaglia contro Silla ci furono settantamila nemici. Dodicimila si arresero a Silla, tutti gli altri furono massacrati dall'ira insaziabile dei vincitori durante la battaglia, nell'accampamento, durante la fuga. Anche Cn. Carbone, l'altro dei due consoli, da Rimini fuggì in Sicilia, e là fu ucciso per mano di Cn. Pompeo, un giovane di ventuno anni che Silla, una volta conosciuto lo zelo di quello, aveva posto a capo degli eserciti, al punto che veniva considerato da Silla un braccio destro.