Il lavoro è ricchezza - Mondo Latino
Mondo Latino Laboratorio 1 Tomo A pagina 242 numero 46
Quidam paterfamilias, iam aetate provectus, liberos advocavit et ita iis dixit "Ego mox vos relinquam, fili mei; mors enim iam adventat nec multum tardabit.
Semper modicam vitam egi, ut scitis atque nihil nisi vineam admodum parvam, hereditate accipietis.
Sed in mea vinea theasurus conditus est, et si post mortem meam diligenter quaesiveritis. ... Finem verbis is non dedit, quia mors eam interciderat. Tum filii in vinea terram penitus et effodere inceperunt, at thesaurum nullum invenerunt; sed postquam vinea diligenter, acta erat, copiosos fructus effudit.
Tum filii intellexenerunt pater significaverat: summas divitias habemimus si in vita a nobis labor ac industria summi praestiti erunt.
Un padre di famiglia, già avanzato nell'età convocò i figli e così gli disse "io presto vi lascerò, figli miei, la morte infatti si avvicina e non tarderà molto.
Ho sempre condotto una vita modesta, così che pensate che non avrete nulla in eredità se non una piccola vigna. Ma nella mia vigna ho nascosto un tesoro, e se dopo la mia morte lo cercherete accuratamente ... Egli non diede fine alle parole, perché la morte l'aveva interrotta.
Allora i figli iniziarono a scavare nella vigna a fondo ma non trovarono alcun tesoro; ma dopo che accuratamente era stata mossa, produsse frutti abbondanti.
Allora i figli capirono cosa il padre aveva inteso: otterremo le più grandi ricchezze, se nella vita saranno prestati al massimo da noi il lavoro e l'impegno.