Pericles, Xanthippi filius, vir egregio ingenio bonisque omnibus disciplinis ornatus, Atheniensium ...
Pericle, il figlio di Santippo, un uomo dall'eccellente ingegno e provvisto di tutte le buone capacità, guidò per molti anni lo Stato degli Ateniesi, e superò tutti i comandanti, non solo in fatto di lealtà e di virtù, ma per giunta sotto ogni aspetto, sia pubblico, sia privato.
Infatti, con costanti elargizioni si era accattivato il favore dei cittadini, e in guerra si era dimostrato esperto della pratica militare.
E così i cittadini riposero in Pericle ogni speranza, poiché egli, sia in tempo di pace, sia in tempo di guerra, amministrava le cose con successo (bene: "correttamente, felicemente, con successo"). Peraltro, egli (Pericle) abbellì Atene con sontuosi monumenti, fece costruire templi di marmo, dislocò coloni ad Anfipoli e Turi, accrebbe la fama della città presso tutti i popoli.
Morì a causa di un'epidemia nel secondo anno della guerra del Peloponneso; la morte di Pericle fu l'inizio delle avversità e la causa della crisi dello Stato Ateniese.