Postquam Liber ad Indos properaverat et per Lybiae deserta exercitum moverat, siti coactus...
Dopo che Libero si era recato in fretta presso gli Indi, ed aveva spostato l'esercito attraverso i luoghi disabitati della Libia, spinto dalla sete, supplicò l'aiuto del proprio padre Giove: presto Giove mostrò (nel senso di: "fece comparire") un ariete.
Allora Libero calcò le orme dell'ariete e l'animale condusse Libero presso una roccia, che l'ariete batté con la propria zampa: da quel luogo sgorgò una sorgente.
Quando Libero dedicò un tempio, (vi) collocò una statua di Giove con le corna di una ariete. Conosciamo una seconda storia: tra Cirene e Cartagine, dei pastori catturarono un fanciullo somigliante ad un ariete, che sedeva sulla sabbia e ed emetteva profezie. Tuttavia il fanciullo, lontano dalla (propria) sede, restava in silenzio, rimesso sulla sabbia, pronunciava nuovamente profezie.
Successivamente egli scomparve dalla vista degli uomini, e per questo motivo tutti considerarono il fanciullo un dio, e lo chiamarono "Ammone". Infatti i Libici chiamano "Ammone" l'ariete.