Era stato Lisco a denunciare Dumnorige

Lisco, capo dei Galli, rivela a Cesare che alcuni potenti stanno incitando il popolo a non consegnare il grano ai Romani. Temono che una vittoria romana contro gli Elvezi porti alla perdita della libertà della Gallia. Lisco teme per la sua incolumità dopo questa rivelazione, ma ha ritenuto necessario informare Cesare.

Tum demum Liscus oratione Caesaris adductus

Allora Lisco indotto nuovamente dall'orazione di Cesare raccontò ciò che precedentemente aveva taciuto: c'erano alcuni, la cui autorità valeva moltissimo presso la plebe, che avevano potere più privatamente rispetto agli stessi magistrati.

Questi spaventavano la moltitudine con un discorso sedizioso e disonesto, affinché non ammucchiassero il frumento che avrebbero dovuto: avrebbero preferito, nel caso in cui ormai non avessero potuto ottenere il principato della Gallia, portare a termine gli ordini dei galli che dei romani; e non dovevano dubitare, se i Romani avessero vinto gli Elvezi, di accingersi a strappare agli edui insieme con la restante Gallia la libertà.

Da questi stessi alcune nostre decisioni che furono portate nell'accampamento vennero annunciate ai nemici; questi non poterono essere trattenuti da questo stesso.

anzi per di più, visto che costretto aveva dovuto annunciare la cosa necessaria a cesare, comprese con che rischio avesse fatto ciò e per tali ragioni tacque il più a lungo possibile. Cesare intuiva nelle parole di Lisco una allusione a Dumnorige, fratello di Diviziaco.
(By Maria D. )

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