L'uccisione di Cesare
Coniurati, cum Caesarem interficere statuissent, ante Pompeii statuam in curia eum exspectaverunt....
I congiurati, preso partito di assassinare Cesare, lo attesero in Curia, davanti alla statua di Pompeo.
Così, non appena il dittatore fece il suo ingresso nella Curia, gli andarono incontro Cimbro Tullio e Casca, il quale colpì la sua gola con un pugnale. Allora, accorsero gli altri congiurati, con spade e pugnali. Avendo scorto, tra di loro, anche Bruto, che egli amava alla stregua di un figlio, Cesare pronunciò, gemendo "Anche tu, Bruto, figlio mio" e subito si coprì il capo con la toga e non oppose resistenza alle pugnalate.
Il suo cadavere giacque a lungo riverso vicino la statua di Pompeo, fino a che non giunse Antonio, con dei soldati armati. I congiurati avevano disposto di gettare il cadavere di Cesare nel Tevere, ma alla vista di soldati armati furono presi da una grossa paura e si diedero alla fuga. Allora, Antonio fece traslare il corpo di Cesare, su una portantina, ai Rostri e ai Rostri pronunciò davanti al popolo un discorso molto pugnace, nel quale esaltò Cesare, ricoprendolo di somme lodi.
poi tenne una violentissima orazione davanti al popolo e lesse a gran voce il suo testamento nel quale donava i suoi beni al popolo romano, I Romani in seguito posero Cesare nel numero degli dei e lo venerarono.