La pazienza di Socrate - VERSIONE latino nova officina
La pazienza di Socrate versione di latino e traduzione
dal libro da Officina n. 78 pag. 92 e
dal libro nuovo comprendere e tradurre
Socrates, quem sapientissimum omnium hominum oraculum Apollinis o olim iudicaverat, etiam mitissimus fuit; uxor Santippes contra admodum morosa et iurgiosa fuit....
Socrate, che una volta l’oracolo Apollo aveva giudicato il più saggio degli uomini, fu anche il più tranquillo; la moglie Santippe fu, al contrario, assai scontrosa e litigiosa.
Nell’animo di questa donna -così infatti narrano- ardevano ira e fastidio, che Socrate sopportava con animo paziente. Alcibiade rivolse l’attenzione a queste intemperanze femminili verso il marito, e chiese allora a Socrate come potesse tollerare questo e per quale ragione non mandasse via di casa una donna tanto sgradevole e petulante.
Dopo aver udito queste cose, Socrate sorrise leggermente e rispose, con animo calmo, con queste parole: “Capisco che tu mi chieda come, Alcibiade, . Mia moglie è veramente sgradevole e petulante, ma, mentre a casa sopporto una tale moglie, io stesso mi abituo e mi abituo a tollerare più facilmente anche le altre cose degli uomini e soprattutto l’insolenza dei miei concittadini e le ingiustizie fuori dalla mia casa”.