leggendari luoghi di Troia - NOVA OFFICINA - Versione Curzio Rufo
Versione da NOVA OFFICINA pag. 336 Alexander, cum Macedonibus ex Europa profectus, Eleuntem attigit, locum Protesilao sacrum, cuius sepolcrum aggesto tumulo tegitur....
Alessandro, partito con i Macedoni dall'Europa, arrivò per nave a Eleunte, luogo sacro a Protesilao, il sepolcro del quale è celato da un tumulo ammucchiato.
Intorno al tumulo ci sono fitti olmi, dai cui rami le foglie, nate nelle ore del mattino, sembrano scivolare improvvisamente: si dice che così indichino il triste destino di Protesilao, che fu la prima vittima della guerra di Troia. Alessandro diede a questo offerte funebri e pregò di toccare la costa nemica con i migliori auspici.
Quindi si affrettò verso il porto Sigeo, che al tempo dei Troiani aveva accolto la flotta dei Greci. Già era la flotta nel porto, quando Alessandro, scagliata una lancia sulla spiaggia, dichiarò che rivendicava a sé il possesso dell'Asia, con l’aiuto degli dei aiutanti. Quindi furono eretti altari a Giove e a Minerva e ad Ercole dove egli stesso era uscito dalla nave. Quindi avanzò nel campo, dove si diceva fossero i resti dell'antica Ilio. Qui, mentre visitava i sepolcri degli eroi, corse intorno al cippo con le guardie del corpo senza armi dove si diceva fosse sepolto Achille, e pose una corona.
Sacrificò anche a Priamo per placare i Mani di colui, che da Achille era stato ucciso, .