Catilina esorta i compagni
Exercitus hostium duo obstant; diutius in his locis esse, frumenti atque aliarum rerum egestas prohibet;... pro muro habetur.
I due eserciti dei nemici stanno dinanzi: la penuria di frumento e delle altre cose proibisce di restare in quei luoghi più a lungo: dovunque sembra opportuno andare, bisogna rendere accessibile il percorso con il ferro.
Per la qual cosa vi ammonisco a sopportare con animo forte e preparato. Se dovessimo vincere, avremo ogni cosa sicura: saranno accessibili abbondantemente il permesso di andare e venire, i municipi e le colonie: se ci arrenderemo alla paura, accadranno quelle stesse difficoltà, e né la posizione e né ciascun amico proteggerà colui che le armi non avranno riparato.
Noi dobbiamo combattere per la patria, per la libertà, per la vita. Vi fu consentito trascorrere il tempo con somma turpitudine in esilio, avreste potuto, perduti i beni, sperare a Roma le ricchezze altrui: e dato che quei patti sembravano insopportabili per gli uomini, decideste di seguire queste cose. Se volete abbandonare queste cose, c'è bisogno di audacia: nessuno se non un vincitore mutò la guerra in pace. La vera follia è sperare la salvezza con la fuga, deviando le armi dai nemici, grazie alle quali il corpo è stato protetto.
Il massimo rischio nella battaglia è per coloro, che temono moltissimo: l'audacia è considerata come un muro.
(By Maria D. )
Versione tratta da Sallustio