Dolore di Seneca per la morte di un amico più giovane
Haec tibi scribo, is qui Annaeum Serenum...perisse praemissus est.
Ti scrivo queste cose, io che ho pianto smodatamente Anneo Sereno a me tanto caro da essere tra gli esempi di eroi che il dolore vinse.
Oggi tuttavia il mio evento è di danno e capisco che la ragione principale per me di piangere così è il fatto che non avevo mai immaginato che lui sarebbe potuto morire prima di me. Solo questo mi viene in mente, che lui è più piccolo e molto più giovane.
Pertanto penso assiduamente alla mia mortalità e a quella di tutti coloro che amo. Allora io dovrei dire: "Il mio Sereno è più piccolo. Dovrebbe morire dopo di me, ma potrebbe morire prima di me". Perchè non lo feci, improvvisamente la sorte percosse me inesperto. Ora penso che tutte le cose sono mortali. Oggi potrebbe accadere qualsiasi cosa mai possibile.
Dovrei pensare dunque, Lucilio carissimo, che giungerò presto in quel luogo dove mi addoloro che sia giunto costu; e forse, se qualche luogo mi accoglie, l'amico che penso che sia morto mi precede.
(By Maria D. )
Versione tratta da Seneca