Incorruttibilità di Epaminonda (NOVE CORSO DI LATINO TEORIA E ESERCIZI)
Tentata est Epaminondae abstinentia a Diomedonte Cyziceno...nisi id confestim facis, ego te tradam magistratui».
Dal Cizico Diomedonte fu tentata l'incorruttibilità di Epaminonda: ed infatti costui, su richiesta del re Artaserse, tentò di corromperlo con il denaro.
Questi giunse a Tebe con il grande valore dell'oro e e ridusse al suo volere Micito un giovinetto, che a quel tempo Epaminonda amava moltissimo, con cinque talenti. Micito incontrò Epaminonda e e spiegò la causa dell'arrivo di Diomedonte. ma quello in presenza di Diomedonte disse: non ho bisogno di denaro: infatti se il re desidera tali cose, che sono utili ai Tebani, io sono pronto ad agire gratuitamente, se invece desidera cose opposte, non considera a sufficienza l'oro e l'argento.
Ed infatti non voglio ricevere le ricchezze dell'universo in cambio della carestia della patria. tu per il fatto che mi hai tentato pur non conoscendomi mi hai reputato simile a te, non mi meraviglio e ti perdono:
ma vai via in fretta, per non corrompere altri, non avendo potuto corrompere me. E tu, Micito, restituiscigli l'argento, o, se non fai ciò in fretta, io ti consegnerò al magistrato".
(By Maria D. )
Versione tratta da Cornelio Nepote