La volpe, giudice di una controversia
Arator bobus suis, ut ad laborem eos stimularet, dixit: «Nisi opus vestrum perfeceritis, lupi vos vorabunt!» ...«Dum aratos - inquit - boves suos abducit, ego ducam te ad illum locum ubi casei parantur».
Un aratore disse ai suoi buoi per incitarli al lavoro: "Se non porterete a compimento il vostro lavoro, i lupi vi divoreranno!". Un lupo udì queste parole e di sera, dopo che il contadino sciolse i buoi dall'aratro, andò da lui dicendo:
"Dammi i buoi che tu mi hai promesso!". Allora il contadino: "L'ho detto, ma non l'ho sancito con un giuramento". E il lupo in risposta: "Devo avere ciò che tu (mi) hai promesso". Quindi andarono da un giudice. Mentre camminavano, si imbatterono in una volpe, a cui raccontarono il motivo.
Ma prima desidero consultare uno di voi e poi l'altro; e se potrò mettervi d'accordo, nasconderò il giuramento; altrimenti, esporrò il mio giudizio davanti a voi". Allora quelli andarono via. E la volpe per prima cosa disse in separata sede al contadino: "Per non consegnare al lupo i tuoi buoi, da' una gallina a me e un'altra a mia moglie". Il contadino gli consegnò le galline. E poi quella al lupo: "Ascolta - disse -, o amico.
Con la mia parlantina ho spinto il contadino a questo accordo: se lascerai perdere i buoi, egli ti darà una grande forma di formaggio". Dopo che il lupo approvò ciò, la volpe gli disse: "Mentre il contadino porta via i suoi buoi, ti porterò nel luogo in cui si preparano le forme di formaggio".