Socrate davanti ai giudici - Nove
Socrates, quamvis omnium sapientissimus esset... innocentissimum condemnarent.
Socrate, anche se fu il più saggio di tutti e visse santissimamente, egli stesso nel processo capitale disse in merito a lui così da sembrare di essere non supplichevole o responsabile, ma maestro o padrone dei giudici.
Anzi anche, Lisia brillantissimo oratore avendogli portato un'orazione scritta, che, se gli fosse sembrato opportuno, l'avrebbe potuta imparare a memoria, per utilizzarla nel processo, la lesse ben volentieri: disse che quell'orazione era stata scritta bene, che gli sembrava ordinata e di arte oratoria, ma non gli sembrava forte e virile.
In verità i giudici avendogli chiesto quale pena gli sembrasse di meritare, Socrate rispose di meritare di essere decorato di grandissimi onori e premi e che gli fosse offerto pubblicamente il vitto quotidiano nel Pritaneo onore che era considerato massimo presso i Greci.
I giudici alla sua risposta si infuriarono così, da condannare il più innocente alla pena capitale.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone