Ulisse e Polifemo - Igino versione latino Nuovo comprendere e tradurre
Ulisse e Polifemo versione di latino di Igino traduzione dal libro NUOVO COMPRENDERE E TRADURRE
Postea callidus Ulixes socios suos ad pecora alligavit et se ad arietem: ita omnes incolumes e spelunca evaserunt....
Versione dal libro LINGUA MAGISTRA
Pagina 291 numero 91
Postquam Ulixes eiusque comites in Africae litoribus Lothofagos cognoverant et dulcis loti crudelem suavitatem vitaverant, brevi tempore ad Cyclopum insulam pervenerunt....
Ulisse e Polifemo versione di latino di Igino traduzione dal libro NUOVO COMPRENDERE E TRADURRE
Ulisse, uomo greco coraggioso e re dell’ isola di Itaca, a lungo navigò per il mare per volontà di Giunone, prima di ritornare in patria.
Una volta Ulisse approdò con i compagni in Sicilia e sbarcò nell’ isola dei ciclopi. I ciclopi, gente feroce e selvaggia, avevano un solo occhio in mezzo alla fronte e vivevano in grotte vicino al mare. Muniti di ingente forza fisica, conducevano la vita dei pastori; si sfamavano con pesci, con carne di pecora e formaggio, si dissetavano con acqua e latte.
Ulisse con pochi compagni entrò nella spelonca di Polifemo, figlio di Nettuno e il ciclope dimenticandosi dell’ospitalità chiuse i miseri uomini nel suo antro: alcuni furono anche divorati Allora Ulisse ingannò il ciclope con un singolare raggiro offrì a Polifemo del vino e durante il sonno accecò con un tronco ardente il solo occhio del turpe mostro Poi l'astuto Ulisse legò i suoi compagni alle pecore e sè stesso ad un ariete: così fuggirono dalla caverna tutti sani e salvi
Versione dal libro LINGUA MAGISTRA
Pagina 291 numero 91
Dopo che Ulisse e i suoi compagni, sulle coste dell’Africa avevano conosciuto i Lotofagi e avevano evitato la crudele dolcezza del dolce loto, giuNsero in breve tempo all’isola dei Ciclopi.
I Ciclopi erano una razza feroce e rozza: erano stati, nei tempi antichi, nelle grotte di pietra sul mare sulla costa orientale della Sicilia. Forniti di una grande forza del corpo, avevano un unico occhio ne mezzo della fronte e conducevano salubre vita di pastori tra le pecore.
Placavano la fame con i pesci o con la carne delle pecore o con il formaggio, e la sete con il latte. Ulisse era entrato nella caverna di Polifemo con pochi compagni, ma il Ciclope che era ignaro dell’ospitalità chiuse nella grotta gli uomini sfortunati e ne uccise e mangiò non pochi; infatti i Ciclopi disprezzavano tutte le leggi degli dei e degli uomini.
Ulisse tuttavia uomo di grande astuzia, con un singolare artificio beffò Polifemo: dopo che l’uomo greco gli aveva offerto molto vino, che il Ciclope aveva bevuto, durante il sonno privò l’orrendo mostro dell’occhio e in tal modo scappò a capofitto dalla triste caverna, incolume e felice.