Augusto- Versione latino Dalla sintassi al testo (libro nuovo)
Augusto
Versione di latino libro Nuovo Dalla sintassi al testo
Forma fuit eximia et per omnes aetatis gradus venustissima, quamquam et omnis lenocinii neglegens; in capite comendo tam incuriosus, ut...
Era di rara bellezza e conservò il suo fascino per tutte le fasi della sua vita; tuttavia trascurò ogni forma di civetteria ed era tanto indifferente alla cura dei capelli che si affidava frettolosamente a diversi parrucchieri;
in fatto di barba ora se la faceva regolare, ora se la faceva radere e in quello stesso tempo o leggeva qualcosa o perfino scriveva. Il suo viso emanava calma e serenità, sia quando conversava, sia quando taceva, tanto che un notabile dei Galli confessò ai suoi compatrioti che, quando egli attraversava le Alpi, fattosi mettere vicino a lui, con il pretesto di intrattenerlo, ma in realtà con l'intenzione di farlo cadere in un precipizio, fu incapace di agire e quasi paralizzato dalla sua vista.
I suoi occhi erano vivi e brillanti, nei quali voleva far credere che vi fosse una specie di divino vigore ed era contento se qualcuno, fissandolo troppo a lungo, abbassava il volto come accecato dal fulgore del sole; nella vecchiaia però il suo occhio sinistro si indebolì; aveva i denti radi, piccoli e irregolari, i capelli leggermente ondulati e biondicci, le sopracciglia unite e le orecchie normali, il naso sporgente in alto e ricurvo in basso, il colore della pelle tra il bruno e il bianco.
La sua statura era bassa (tuttavia, il suo liberto e storiografo imperiale Giulio Marato dice che era di cinque piedi e tre quarti), ma era talmente proporzionato nelle membra da non potersene accorgere se non paragonandolo ad una persona più alta che stesse vicino a lui.