L'ironia di Catone La situazione è grave ma non seria - Cicerone versione latino
L'ironia di Catone La situazione è grave ma non seria
versione latino da Sallustio
traduzione libro Nuovo dalla sintassi al testo
Itaque (caesar) censuit pecunias eorum publicandas ipsos per ... consuetudo et misericordia si illi arma ceperint, in miseriam convortat
Allora Cesare decretò che i loro averi fossero confiscati, che essi stessi fossero tenuti in custodia in municipi, temendo evidentemente che, se fossero rimasti a Roma, sarebbero stati liberati o da una congiura popolare o con la forza da una moltitudine assoldata;
come se disonesti e scellerati si trovassero solo a Roma e non in tutta l’Italia, e come se l'audacia non avesse più potere dove minori sono le possibilità per difendere. Per cui senza dubbio questa è un’assemblea/provvedimento inutile, se teme il pericolo (che deriva) da quelli; se invece in mezzo al grande timore di tutti egli è il solo a non avere paura, allora tanto più importa che io e voi temiamo.
Perciò quando deciderete circa la sorte di Lentulo e degli altri, date per certo che deciderete anche (nello stesso tempo) dell’esercito di Catilina e di tutti i congiurati. Con tanta più attenzione voi condurrete queste cose, tanto più sarà debole l’animo di quelli; se vi vedranno un poco abbattuti, si avvicineranno tutti inferociti. Assai nobili cittadini hanno ordito una congiura per far cadere la patria, chiamano alla guerra il popolo dei Galli assai ostile al nome Romano, il capo dei nemici con l’esercito è sopra la (nostra)
testa; voi state indugiando anche ora e dubitate, cosa farete dei nemici presi in mezzo alle mura?(cosa farete sorpresi dai nemici in mezzo alle mura?) Vi suggerisco di aver pietà, i ragazzi hanno sbagliato a causa dell’ambizione, e anche di liberarli armati: affinché questa vostra calma e misericordia non si trasformi in rovina, se quelli dovessero impugnare le armi.