L'oratore deve saper persuadere e commuovere - Versione Cicerone
L'oratore deve saper commuovere versione latino
Cicerone Versione dalla sintassi al testo n. 316 pagina 456
Est dispar ratio orationis, quae mentes iudicum permovet impellitque, ut aut oderint aut diligantt aut invideant aut salvum velint aut...
C'è una eloquenza diversa di orazione, che commuove le menti dei giudici e li spinge ad amare o ad odiare, o ad essere ostili o a voler salvo l'imputato, a temere o a sperare, o a provare simpatia o a detestare, o a rallegrarsi o a rattristarsi, o ad avere pietà o a punire, o a essere indotti a quei moti interiori che sono affini e vicini a questi sentimenti così tanto grandi dell'animo. E l'oratore deve scegliere ciò, in modo tale che i giudici stessi spontaneamente portino nella causa un certo sentimento, adatto a ciò che comporterà il vantaggio dell'oratore;
infatti, come dicono, è più facile incitare chi corre, che scuotere chi è pigro; se invece ciò o non ci sarà o sarà assai insicuro, come un medico attento prima di sperimentare sul malato la medicina, non solo deve conoscere la malattia di colui che vuole guarire, ma anche le abitudini di quando stava bene e la natura del corpo, così certamente io, quando in una causa incerta e difficile mi accingo a trattare gli animi dei giudici, mi occupo con tutta la mente di questo pensiero e preoccupazione, per indagare più sagacemente che posso cosa pensano, cosa giudicano, cosa sperano, cosa vogliono, affinché sembrino poter essere più facilmente indotti dal mio discorso
Analisi del periodo della versione
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Est dispar ratio orationis, // quae mentes iudicum permovet impellitque, // ut aut oderint aut diligant aut invideant aut salvum velint aut...
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